lunedì 18 febbraio 2019

Biodiversità





Nella convenzione di Rio de Janeiro sulla Diversità Biologica nel giugno del 1992 la biodiversità è stata definita come: “Variabilità tra gli organismi viventi di tutte le forme includendo gli ecosistemi acquatici, marini e terrestri ed i complessi ecologici di cui sono parte”.

La biodiversità si può suddividere in tre categorie gerarchiche: specifica, genetica ed ecosistemica.

Quella specifica tratta delle specie. La specie è un insieme di organismi simili morfologicamente, capaci di accoppiarsi tra loro e di dar luogo a prole fertile.

La biodiversità genetica tratta, invece, dei differenti geni che accomunano una certa specie. Le differenze di 2 individui della stessa specie sono contenute nel DNA (variazioni specifiche) e provengono dall’ambiente (selezione naturale).

La biodiversità ecosistemica differenzia i vari ecosistemi. La diversità degli ecosistemi viene valutata in termini di diversità di specie, calcolando lo loro abbondanza relativa. La biodiversità è un valore ed è riconosciuto come tale con varie motivazioni: il Pianeta Terra è abitato solo di recente da esseri viventi, e da pochi “attimi” dalla specie Homo sapiens...

Riflessione

La sopravvivenza dell’umanità dipende dalla biodiversità terrestre, perché rapide estinzioni “di massa” potrebbero metterne a rischio la permanenza sul Pianeta. La biodiversità assicura la naturale sostenibilità di tutte le forme di vita; un ecosistema in buona salute reagisce meglio alle debolezze e contribuisce a rafforzare il patrimonio culturale e biologico, tramandandolo di generazione in generazione.




Buttafava Giovanni ISA C

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