martedì 16 aprile 2019

Moda_evoluzione


L’evoluzione della moda

Moda:” Usanza che, diventando gusto prevalente, s’impone nelle abitudini, nei modi di vivere, nelle forme del vestire: la moda delle minigonne, del cellulare; moda parigina, italiana; moda femminile, maschile” (Garzanti linguistica)
Nasce dalla necessità umana di indossare tessuti, pelli o materiali lavorati. Nella storia l'abito assunse spesso funzioni sociali, atte a distinguere le varie classi.

Il Settecento

Le due donne che influenzarono il costume europeo nel settecento furono: Madame de Pompadour e Maria Antonietta.

L’abbigliamento femminile del rococò era caratterizzato da tinte pastello, decorazioni floreali e linee ampie e morbide.

Dopo un periodo di transizione all’inizio del secolo, esplose “la robe a la française”, caratterizzata sul davanti da un bustino stretto, scollato, mentre sulla schiena si allargava uno strascico con pieghe.

La gonna era sorretta dal “panier” una struttura ovale molto schiacciata.





L’Ottocento

Nell’Ottocento gli abiti assunsero diverse funzioni.
  • MORNING DRESS: Sono abiti semplici, quasi privi di decorazioni, con tessuti meno preziosi e adatti allo svolgimento delle attività domestiche.
  • AFTERNOON DRESS: Sono vesti adatte al ricevimento di ospiti e alle passeggiate,i colori erano più scuri.
  • BALL GOWN-EVENING DRESS: Gli abiti serali erano il meglio della moda ottocentesca, in questa categoria troviamo abiti che venivano definiti “Sculture Sartoriali”.



Il Novecento


Gli anni Trenta


Caratteristiche principali della moda di questo periodo sono, maniche a sbuffo, vita alta segnata da cinture e spalline.
Le star cinematografiche dell’epoca sono tra le più eleganti della storia, con abiti leggeri di raso, scolli e gonne fluide.

Gli anni Cinquanta

Nel Novecento la moda subì grandi cambiamenti, in particolare gli anni 50 sono caratterizzati da uno stile più contemporaneo e con forme ormai iconiche quali gli abiti a vita alta con gonnellone spesso a pois, i tubini aderenti, le forme a trapezio e nel campo degli accessori gli occhiali da sole cat-eye e i foulard.



Gli anni Ottanta

La moda degli anni Ottanta è conosciuta per i suoi eccessi e per le sue stravaganze.
In questi anni gli abiti venivano utilizzati con sicurezza,le giacche erano oversize e si portavano jeans a vita alta.
Protagonisti indiscussi furono i colori fluo, le stampe e le spalle imbottite.
Gli accessori erano dei richiami all'esagerazione, dove i gioielli si sovrapponevano ad abiti senza senso.






La moda oggi



Tendenze primavera-estate 2019

Se dovessimo riassumere i colori della moda femminile potremmo dire che c’è l’intero arcobaleno.
Tra i top trend non mancano stampe a pois, fiori, righe e animalier.
Caratteristici sono anche abiti bianchi, il total black, i toni pastello e pantaloni da ciclista, lanciati da kim Kardashian nella stagione scorsa.


M.Libé C.Lusignani ISAC



venerdì 12 aprile 2019

Spagnolo_Tiendas y ropa

Tiendas y ropa

Gli alunni della IESC hanno realizzato un breve filmato simulando un pomeriggio di shopping in Spagna.






Scrittura creativa_descrivere


Descrivere...


Ad una prima impressione, si poteva dire di vedere una persona con la testa fra le nuvole, sempre nel suo mondo immaginario.
I capelli, corti, lisci, come fili di bronzo, scendevano, fino a coprire parte della fronte; ribelli e leggermente spettinati, lasciavano pensare ad un ragazzo disordinato, che tralasciava i dettagli. Gli occhi, di un marrone lucente, si muovevano velocemente, quasi a ricercare qualcosa.
Uno sguardo superficiale poteva dare l’idea di un ragazzo distratto, ma una riflessione più attenta mostrava un carattere intento a scoprire il mondo che gli stava attorno.
Le sue labbra non si toccavano mai, lasciando intravedere i denti bianchi leggermente sporgenti, che gli davano un’espressione sempre felice e spiritosa: indossava un paio di jeans e una felpa con un cappuccio, che mostravano la sua semplicità nel vestire. Questa apparente serenità nascondeva però profonda inquietudine e turbamento...

M. Ferrari ISAA


Alla fermata dell’autobus Filippo appariva un adulto ma, agli occhi di un osservatore più attento, nonostante la sua corporatura imponente, possedeva ancora, in particolare nel volto, i tratti di un ragazzino.
Aveva quindici anni: un giubbotto nero lo riparava dal freddo e le mani, lievemente arrossate dal freddo, erano aggrappate agli spallacci dello zaino, come in segno di protezione.
Un viso tondo, ancora paffuto, era occupato da due stretti occhi marroni, coperti e ingranditi da un paio di occhiali che, a tratti, sembravano poggiare sulle guance pasciute ma pallide; sotto al naso, un paio di labbra carnose tremavano lievemente all'alitare del vento.
Gli occhi, fissi nel punto in cui da lì a pochi minuti avrebbe scorto la luce dei fanali dell’autobus, davano l’idea di un ragazzo sicuro e deciso, difficilmente abbattibile, un ragazzo che forse necessitava di essere forte per non essere sopraffatto dalle difficoltà che, nonostante la sua giovane età, la vita gli aveva già così precocemente posto davanti. 
I capelli, corti, mossi e castani, erano organizzati in un ampio ciuffo che lasciava scoperta la fronte.
Il petto largo e massiccio e il fisico non troppo scolpito lasciavano intuire che non era un grande sportivo, ma i numerosi amici che lo circondavano dimostravano che era amato da chiunque lo conosceva; non vi era però nessuno, tra quelli, che rappresentasse o lasciasse trasparire quel legame speciale che talvolta si crea tra veri amici. Aveva scelto di non legare più particolarmente con qualcuno, in modo che la sua fiducia non venisse nuovamente spezzata...

P.Gambazza ISAA

Tecnologia e innovazione

#BastaFili 



Direttamente dal Giappone arriva Agic Pen – Argento Ink Circuit, la penna il cui inchiostro conduttivo permette di disegnare circuiti elettrici sulla carta.



Grazie a questo particolare inchiostro è possibile creare circuiti elettrici semplicemente disegnando sulla carta.Il progetto è nato in Giappone nel 2014, quando l’azienda Agic Inc, ha lanciato il suo nuovo progetto su Kickstarter, per realizzare la prima penna in grado di condurre l’elettricità.

Questa invenzione potrebbe cambiare il modo in cui vengono creati circuiti elettrici anche utilizzando, come nel disegno, solamente matita e gomma.



Il vantaggio è la possibilità di modificare o correggere circuiti già creati.

Se un errore di “corto” circuito o di progettazione deve essere riparato, l’utente dovrebbe ridisegnare il progetto da zero. Con AgIC Pen, invece, è possibile apportare modifiche al progetto con facilità, sia in grande che in piccola scala


Agic ha sviluppato prodotti con inchiostri conduttivi d’argento dal 2011, compreso un periodo di ricerca con il consulente tecnico, Yoshihiro (Yoshi) Kawahara presso l’Università di Tokyo. Ecco come creare un circuito:

Scrittura creativa_narrare


Scrittura creativa classi ISAA ISAB ISAC IESC 
Scrivere per raccontare

IL LAGO DEI PAPERI

Il lago era posto ai margini di un’affollata città, offuscata e quasi intrappolata da una massa densa e confusa di nuvole tra le quali il limpido specchio d’acqua costituiva l’unica oasi verde; racchiuso tra canneti e arbusti rimaneva infatti nascosto al traffico dell’autostrada circostante.

Qui viveva una piccola comunità di paperi, graziosi pennuti la cui vita proseguiva tranquilla, incapaci di percepire il caos del mondo umano. O almeno, per tutti era così, tranne che per Piero.
Piero conosceva benissimo il mondo degli uomini in quanto, ancora pulcino, era stato adottato da un piccolo bambino che però, stufo dopo poco di lui, lo aveva abbandonato proprio in quel laghetto. Nonostante ciò, Piero non serbava rancore nei confronti degli esseri umani poiché aveva capito quanto alcuni di loro potessero essere davvero buoni; inoltre conservava ancora il suo dono segreto: poteva parlare con le persone, ma solamente con quelle pure di cuore.

Durante una giornata nuvolosa, che seguiva a settimane estive dal cielo terso di cui manteneva solamente l’afa e l’umidità, Piero sonnecchiava all’ombra di un vecchio albero che si affacciava sul lago, lontano da tutti gli altri paperi. Ad un certo punto un leggero fruscio tra la vegetazione, che in quel punto del lago si faceva ancora più folta, lo aveva svegliato, senza però incuriosirlo particolarmente. Tuttavia, nel momento in cui le sue leggere palpebre da papero stavano richiudendosi, alla sua destra era spuntato un piede sicuramente umano, ricoperto da una scarpa da ginnastica sporca che, qualche attimo dopo, aveva scoperto appartenere ad un ragazzo di almeno 15 anni, per quanto Piero potesse saperne.

I due si era guardati velocemente negli occhi, senza capire chi fosse più spaventato, pensieri rapidi avevano attraversato le loro menti: “Mi chiamo Piero, non scappare”, “Io sono Luca”. Luca, disorientato, non si spiegava da dove provenissero quelle parole che gli erano rimbombate nel cervello e neanche il perché lui avesse risposto, ma subito ecco un altro messaggio: 
Io sono un papero che riesce a comunicare con le persone, puoi dirmi tutto ciò che vuoi” .
“Un papero parlante, o meglio, pensante? Singolare ma…curioso”.
Dopo quella strana presentazione i due avevano trascorso insieme l’intero pomeriggio, fino al calare del sole che finiva per nascondersi alle spalle dei grigi palazzi della città, e a quello ne seguirono tanti altri.
In una situazione del genere, che sicuramente ha dell’insolito, sorge però una domanda spontanea: “Di cosa possono mai parlare un papero e un ragazzino per passare così tanto tempo assieme?”. A dire il vero, qualcosa c’era, e aveva una certa rilevanza…

Luca era il figlio di un importante impresario edile, a cui era stata affidata la costruzione di un parco turistico proprio nella zona del lago, il quale sarebbe stato adibito alla pesca sportiva. I paperi sarebbero stati prelevati e distribuiti nelle varie zone lacustri della regione.

Piero non poteva accettare che la sua famiglia venisse separata, così, in quei pomeriggi di conversazione, i due avevano organizzato un piano per preservare l'equilibrio del lago, un piano dal successo improbabile ma che costituiva anche l’unica salvezza per i paperi.
Tutto era stato organizzato nei minimi dettagli. La mattina seguente Luca, insieme a qualche suo amico, aveva distribuito per le vie della città dei volantini sui quali si leggeva di un esilarante spettacolo che vedeva come protagonista una famiglia di paperi. L’avvenimento era parso talmente fuori dal comune da attirare numerosi spettatori. I paperi, una volta visto l’inaspettato afflusso di persone, colti da grande emozione, avevano dato inizio allo spettacolo. Salti, acrobazie, tuffi ed evoluzioni avevano coinvolto tutto il pubblico che era rimasto piacevolmente sorpreso e divertito.

Il padre di Luca era all'oscuro del piano del figlio; vedendo il grande successo dello spettacolo dei paperi, senza spiegarsi come avessero fatto ad attirare così tanti visitatori, decise di rivedere l’intero progetto: al posto del lago di pesca sportiva, ci sarebbe stata un’oasi lacustre, habitat naturale dei paperi, dove, solamente ogni tanto e su decisione dei paperi, si sarebbe potuto godere di un loro inedito spettacolo.
Quando Luca venne a conoscenza della decisione del padre, origliando una conversazione, corse subito dai suoi amici paperi per annunciare la splendida notizia e la gioia invase il piccolo lago.

Alla fine della realizzazione del progetto Luca fu costretto a partire per seguire il padre, continuamente in viaggio per lavoro ma quel papero speciale, di cui ancora oggi ricorda il nome, sarebbe rimasto per sempre nel suo cuore.

Gambazza P. ISAA

Booktrailer "Speciale Violante"

Creare attraverso il booktrailer... Zanelli Caterina Classe IESC