martedì 12 marzo 2019

17 Obiettivi sostenibili Agenda 2030_La vita sott'acqua

Agenda 2030 dell’ONU – Obiettivo 14: la vita sott’acqua

di Maria Caterina Bianchi I ESC

L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU)


L’ONU nasce nel 1945 a San Francisco con l’obiettivo di promuovere la pace e la collaborazione tra i popoli. Dopo la sanguinosa seconda guerra mondiale molti Stati sentono, infatti, l’esigenza di creare un’organizzazione che sia in grado di:


1. risolvere pacificamente i conflitti internazionali;
2. favorire la costruzione di rapporti amichevoli tra le Nazioni;
3. garantire il rispetto dei diritti umani ed il mantenimento delle libertà fondamentali.

Originariamente contava solo 51 membri, mentre oggi sono 193. La sua sede centrale si trova a New York ed il suo Segretario generale è Antònio Guterres.


L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile



Nel settembre del 2015 i paesi membri dell’ONU hanno sottoscritto l’Agenda 2030, un “programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità”.

L’Agenda stabilisce diciassette ambiziosi obiettivi da raggiungere entro il 2030 affinché in tutti i paesi, nessuno escluso, vi sia uno sviluppo sostenibile, cioè rispettoso dell’ambiente.

Obiettivo n. 14: la vita sott’acqua

L’obiettivo numero 14 dell’Agenda 2030 dell’ONU riguarda gli oceani, i mari e le risorse marine.



“ Gli oceani, coprendo quasi tre quarti della superficie terrestre, sono la caratteristica principale del pianeta e sono essenziali per la sua sopravvivenza. Così come una persona non può vivere senza cuore e polmoni sani, la Terra non può sopravvivere senza oceani e mari sani. Essi fungono da sistema respiratorio terrestre, producendo ossigeno per la vita e assorbendo anidride carbonica e scorie. Gli oceani forniscono deposito e assorbono il 30% dell’anidride carbonica mondiale, mentre il fitoplancton marino produce il 50% dell’ossigeno necessario per la sopravvivenza. Gli oceani regolano il clima e la temperatura, rendendo il pianeta adatto a diverse forme di vita”
 (Biliana Cicin-Sain) 

Le parole di Biliana Cicin-Sain, Presidente del Global Ocean Forum, sottolineano la vitale importanza degli oceani e dei mari per la sopravvivenza dell’uomo. Essi costituiscono una risorsa globale che deve essere gestita con cura se vogliamo garantire un futuro sostenibile al nostro pianeta. Ecco alcuni dati molto interessanti a riguardo:
  • gli oceani contengono il 97% dell’acqua presente sulla Terra;
  • più del 40% della popolazione mondiale vive entro 100 km dall’oceano o dal mare e trae sostentamento dalle attività economiche marittime (pesca, acquacoltura, turismo, trasporti navali, industria ittica..);
  • la pesca e l’acquacoltura forniscono a 4,3 miliardi di persone più del 15% del consumo annuale di proteine animali;
  • le attività economiche legate al mare generano circa il 5% del Pil globale;
  • maree, onde, correnti ed energia eolica in mare aperto costituiscono risorse energetiche alternative emergenti;
  • gli oceani custodiscono circa 200.000 specie identificate;
  • su 20 megalopoli presenti sul pianeta, 13 sorgono in zone costiere.

Le attività umane hanno un forte impatto sugli oceani e sui mari (v. immagine, fonte: flickr.com): inquinamento, esaurimento delle risorse ittiche, perdita di habitat naturali lungo le coste e riduzione della biodiversità marina sono solo alcune delle conseguenze negative di un uso non sostenibile delle risorse marine.
L’ONU ha, quindi, fissato alcuni traguardi da raggiungere per sostenere la conservazione degli oceani e dei mari.
Tra i principali vi sono:
  1. entro il 2025, prevenire e ridurre in modo significativo ogni forma di inquinamento marino, soprattutto quello che deriva dalle attività svolte sulla terraferma;
  2. entro il 2020, gestire in modo sostenibile e proteggere l’ecosistema marino e costiero;
  3. entro il 2020, regolare in modo efficace la pesca e porre termine alla pesca eccessiva, illegale, non dichiarata e non regolamentata e ai metodi di pesca distruttivi.
  4. Implementare piani di gestione su base scientifica, così da ripristinare nel minor tempo possibile le riserve ittiche; 
  5. entro il 2020, preservare almeno il 10% delle aree costiere e marine.
Che cosa possiamo fare?

Spetta ora agli Stati membri, che saranno oggetto di costante monitoraggio da parte dell’ONU, attivare tutte le politiche utili a raggiungere questi obiettivi. Anche noi, però, dobbiamo fare la nostra parte adottando nuovi stili di vita più rispettosi dell’ambiente.







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